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Pablo Picasso, Guernica, 1937

Non a caso un quadro storico! Superfluo domandarsi il perché o almeno lo capirete!
L'autore lo si conosce è noto a tutti, è appunto Pablo Picasso artista spagnolo che ha cavalcato tutto il novecento con la sua genialità, con il suo essere eclettico, la sua inventiva, spesso identificato come padre del Cubismo.

I fatti.
Perché Guernica?
Non è un nome di persona si tratta invece di una località spagnola, situata a nord del paese, nei Paesi Baschi, là dove intorno agli anni quaranta, in piena guerra civile, si verificò un violentissimo bombardamento da parte dei franchisti .
Immaginabile ciò che ne risultò: un devasto.
Picasso tornato in Spagna nel 1934, davanti alla tragedia manifesta la sua posizione ideologica di denuncia, che esprimerà in Guernica, avvalendosi di una linguistica figurativa ricca di riferimenti.
Questo dipinto per lui è un urlo, esattamente un urlo contro la guerra
Picasso grida il suo sdegno per il bombardamento di una cittá indifesa, denuncia con le sue forme sconvolte che si contorcono nel quadro: animali, persone, tutti uniti in un coro convulso per la sofferenza, il dolore, l'impotenza che è della guerra.
Si avvale di citazioni dal classicismo, per la definizione dei profili delle figure, del suo cubismo, per la definizione di interno ed esterno compresenti, fino al simbolismo espressionista, per la definizione dei particolari.
Deforma, intreccia, avvolge, frammenta le immagini dipingendo una realtà che non ha più colore: solo il bianco e il nero, uniti nel più alto contrasto per incalzare il senso di tragedia ed angoscia.
Guernica, da che fu esposta al Padiglione spagnolo dell'Esposizione universale di Parigi, divenne per molti artisti e non, manifesto,esempio di grande fascino estetico ed ideologico per chi, come Picasso, volesse reagire impegnandosi contro le dittature che sopprimono la libertà del popolo.

Presuntuosamente, ma non troppo dicevo che la scelta di quest'opera storica non era casuale, visto i fatti che si svolgono di questi tempi. Sembra infatti che la parola guerra domini ogni discorso politico e diplomatico, senza curarsi delle effettive conseguenze dei danni irreparabili arrecati a genti già provate dalla miseria, da embarghi inflittigli da anni che già ogni giorno costituiscono una guerra sul campo, là dove ai me molti forse troppi inermi sanno che significa!

Serena B.